1936 – 1939 Rivoluzione Sociale in Spagna
Cronologia essenziale a
cura di Claudio Venza
tratta dal libro “Libertad! Rivoluzione e
controrivoluzione in Catalogna” di Carlos Semprun Maura, edizioni elèuthera
, 1996 Milano)
1936
Luglio
12
Uccisione di Josè Castello, tenente della Guardia d’assalto con simpatie
repubblicane, ad opera di falangisti.
13
Uccisione di Josè Calvo Stelo, capo dell’opposizione parlamentare
monarchica, per mano di guardie d’assalto e di militanti di sinistra.
17
Sollevamento militare nel Marocco spagnolo, e poi in tutta la Spagna,
guidato da quattro generali, tra i quali Francisco Franco.
18
Il governo repubblicano, appoggiato dai socialisti, nega l’esistenza di una
ribellione, rifiuta di dare le armi al popolo e patteggia con i golpisti
offrendo posti di governo.
19
Nuovo governo repubblicano di brevissima durata, assalto alle caserme in
molte città, sciopero generale e scontri aperti fra golpisti e falangisti da
una parte e truppe fedeli alla Repubblica e operai armati dall’altra.
20
Il pronunciamiento dei generali vince, oltre che nelle Canarie e nel
Marocco, in buona parte dell’Andalusia , a Saragozza e a Oviedo, nel cuore
delle Asturie. In tutti questi casi i governatori civili, funzionari del
governo di Madrid, collaborano con i golpisti, i quali vanificano la
resistenza popolare con massacri preventivi su larga scala. In molte
situazioni il clero e i senoritos utilizzano chiese e campanili per sparare
sulle forze popolari. Il pronunciamiento fallisce nelle città più importanti
dove le organizzazioni sindacali e politiche combattono a fianco dei pochi
corpi armati, come una parte della Guardia d’assalto e rari reparti della
Guardia civile , rimasti fedeli alla Repubblica, Nelle navi da guerra e in
varie caserme i soldati di leva si rivoltano contro gli ufficiali golpisti e
fraternizzano con il popolo in armi.
23
Trasporto di truppe marocchine fedeli a Franco dal Marocco in Andalusia con
aerei italiani e tedeschi. Formazione del Comitato centrale delle milizie a
Barcellona che organizza l’intera vita cittadina e predispone le partenze
delle colonne per il fronte aragonese. Al Comitato pattecipano, oltre alla
CNT e all’UGT, il PSUC, il POUM, l’Esquerra catalana e altre forze
catalaniste.
25
Inizia la collettivizzazione dei trasporti urbani barcellonesi che si
estende subito a buona parte delle industrie, dei servizi pubblici e di
certi settori della distribuzione e degli approvvigionamenti.
27
Si avvia in Catalogna la Nuova scuola unificata “ispirata ai principi
nazionalisti del lavoro e della fratellanza umana”
Agosto
5
La CNT e La FAI costituiscono un Comitato di collegamento con l’UGT e il
PSUC al fine di “cercare punti di convergenza” e di collaborazione.
6
Il cardinale Goma, primate di Spagna, prende pubblicamente posizione a
favore del sollevamento militare.
12
Franco diviene il Capo supremo della Giunta militare.
15
Il governo francese di Fronte popolare, dopo aver fornito un limitato
sostegno alla Repubblica, propone – insieme al governo conservatore inglese
– un Patto di non intervento che viene firmato (e non rispettato) da
Germania nazista, Italia fascista e Unione Sovietica.
25
L’ambasciatore e i consoli dell’URSS accreditati presso le autorità
repubblicane giungono in terra spagnola. Qualche migliaio di consiglieri
militari e discrete quantità di armi e munizioni arriveranno nei mesi
successivi quando Madrid assediata, sarà sul punto di capitolare.
28
Battaglia di Monte Pelato (fronte di Aragona). La Sezione italiana della
colonna Ascaso, guidata da Rosselli, Berberi e Angeloni, respinge un attacco
dei fascisti nei pressi di Huesca.
30
Plenum delle federazioni locali del movimento libertario catalano nel quale
si decide l’entrata della CNT nel governo della Generalitat.
Settembre
4
Formazione di un governo di Fronte popolare, presieduto dal socialista di
sinistra Largo Caballero e composto per metà da socialisti e per il resto da
comunisti, sinistra repubblicana, nazionalisti baschi e catalani.
5
Il 1° Congresso regionale dei contadini di Catalogna aderenti alla CNT si
pronuncia per la collettivizzazione volontaria.
9
La Generalitat si attribuisce il potere di controllo su tutta la produzione
industriale.
14
Il papa Pi XI condanna come “diabolico” il governo repubblicano spagnolo.
26
Partecipazione della CNT, con tre membri su dodici, al governo della
Generalitat. La stampa cenetista afferma che non si tratta di un governo,
bensì di un Consiglio, “un nuovo organismo adatto alle circostanze attuali”
e che “la realtà è più istruttiva di tutti gli estremismi teorici”. Il
programma della Generalitat è di concentrare gli sforzi nella guerra e nella
ricostruzione economica.
Ottobre
3
Scioglimento del Comitato centrale delle milizie di Barcellona ed
assorbimento delle sue funzioni nella Generalitat.
6
Viene emanato il primo decreto del neo-costituito Consiglio di difesa
dell’Aragona, composto tutto da delegati della CNT con a capo Jaoquin
Ascaso. Il governo centrale lo riconoscerà solo dopo un paio di mesi. Si
costituisce anche un Consiglio regionale delle Asturie.
7
Espropriazione delle proprietà dei “faziosi”, cioè dei sostenitori del
golpe.
8
Riconoscimento legale delle collettività agricole in Catalogna con varie
limitazioni e controlli da parte del governo autonomo. Scioglimento dei
comitati rivoluzionari che avevano organizzato la vita sociale in molti
villaggi catalani e loro sostituzione con i Consigli municipali, composti da
rappresentanti di tutti i partiti e sindacati.
9
Esce il primo numero di “Guerra di classe”, foglio fondato da Camillo
Berneri. Fino alla sua chiusura, nel novembre 1937, sostiene la necessità di
unire la rivoluzione sociale alla guerra antifascista.
10
Costituzione a Barcellona dell’Esercito popolare, struttura gerarchica
controllata dal governo, e inizio della militarizzazione delle milizie
sindacali e di partito.
22
Firma a Barcelloma di un Patto di unità di azione fra CNT-FAI e PSUC-UGT per
la collaborazione con la Generalitat e con il governo centrale.
Il governo approva la costituzione delle Brigate internazionali che saranno
formate da alcune decine di migliaia di combattenti di una trentina di
Paesi, per lo più controllati dai rispettivi partiti comunisti, legati a
loro volta al partito sovietico.
23
Oltre metà dei depositi in oro della Banca di Spagna viene imbarcato in
direzione dell’Unione Sovietica.
Novembre
4
Partecipazione degli anarchici al secondo governo di Largo Caballero con
quattro ministri della CNT: Federica Montseny (Sanità), Juan Garcia Oliver
(Giustizia), Juan Lopez (Commercio), Juan Peirò (Industria). “Solidarid
Obrera”, quotidiano anarcosindacalista, sostiene che con l’ingresso della
CNT “il governo ha cessato di essere una forza di oppressione contro la
classe operaia” e con la partecipazione governativa è una “fatalità” dettata
dalle circostanze. Dopo la pochi giorni, per decisione di Largo Caballero,
il governo si trasferisce da Madrid assediata a Valenza. Nel tragitto alcuni
ministri corrono il pericolo di essere fucilati da miliziani anarchici
contrari alla loro fuga. Prime battaglie delle Brigate internazionali nella
difesa di Madrid. Malgrado le previsioni, la capitale resisterà a lungo
grazie alla lotta disperata dei lavoratori mobilitati dai sindacati.
15
Il Plenum dell’AIT (l’Internazionale dei sindacati libertari) convocato a
Parigi esprime piena solidarietà alla lotta armata della CNT spagnola,
mentre si limita a “comprendere” i motivi indicati dalla CNT a sostegno
della politica di collaborazione governativa.
18
L’Italia e la Germania riconoscono il governo franchista di Burgos.
19
Buenaventura Durruti muore a Madrid, colpito da una pallottola, nella Zona
Universitaria dove si combatte aspramente. Era da poco giunto nella città
assediata dal fronte aragonese dove la carenza di armi e munizioni ha
bloccato l’avanzata verso Saragozza.
22
I funerali di Durruti si svolgono a Barcellona con una partecipazione
popolare. Secondo alcuni commentatori comincia adesso il declino della
rivoluzione, della “breve estate dell’anarchia”.
26
La CNT e l’UGT sottoscrivono un documento per rafforzare l’unità del
proletario soprattutto nello sforzo bellico.
27
Il governo inglese proibisce ogni invio di armi alla Spagna. E’
l’equiparazione di fatto del legittimo governo repubblicano al governo
fascista di Franco.
28
Accordo di stretta collaborazione fra il governo dei nazionalisti e il
governo fascista italiano “uniti nella comune lotta contro il comunismo”.
Dicembre
17
Il Consiglio d’Aragona è riconosciuto dal governo di Madrid dopo che la metà
dei posti dirigenziali è assegnata ad altre forze repubblicane.
21
Stalin invia una lettera di “consigli amichevoli” a Largo Caballero, capo
del governo, invitandolo a tutelare la proprietà privata e a valorizzare le
istituzioni parlamentari.
22
Il console sovietico esprime “ammirazione” per gli anarchici catalani. Come
molti sovietici con incarichi speciali in Spagna, sarà richiamato a Mosca ed
eliminato nelle “purghe” staliniane.
28
Il governo emana da Valenza un decreto che istituisce un Consiglio nazionale
per la Sicurezza, un corpo di polizia dominato dai rappresentanti dei
partiti e delle forze di polizia, che ha l’esclusiva dell’ordine pubblico e
della vigilanza. Le unità popolari che controllavano le retroguardie vengono
dissolte.
1937
Gennaio
1
Il Comitato nazionale della CNT proclama, d’accordo con il Comitato centrale
del Partito comunista, la necessità di “evitare con ogni mezzo situazioni
potenzialmente esplosive e scontri” fra gli aderenti alle due
organizzazioni.
7
Decreto della Generalitat che scioglie i Comitati popolari di
approvvigionamento facilitando il ritorno al commercio privato.
12
Nuovi decreti della Generalitat che aumentano il controllo del governo
catalano sulle imprese collettivizzate.
13
Il Consiglio per la Sanità catalano emana un decreto di liberalizzazione
dell’aborto negli ospedali.
21
La Francia proibisce ufficialmente il passaggio di volontari diretti in
Spagna. Federica Montseny dichiara che “dobbiamo giungere al più presto
all’unificazione tra la CNT e l’UGT”.
Febbraio
8
Le truppe fasciste italiane entrano nel porto Andaluso di Malaga, sfruttando
le incertezze del comando militare repubblicano.
19
I gruppi anarchici catalani dichiarano in un loro Plenum che la
“militarizzazione è una necessità ineluttabile, imposta dalla guerra
antifascista” pur riconfermando la loro “vocazione antimilitarista e
antistatale”.
22
A Caspe, in Aragona, si avvia un’alleanza regionale fra CNT e UGT per
rafforzare le collettivizzazioni.
26
Scontri armati fra militanti anarchici e socialisti nei pressi di
Barcellona.
Marzo
5
In un congresso a Valenza il PCE denuncia il POUM come “agente del
fascismo”.
8
Nella battaglia di Guadalajara le truppe italiane e nazionaliste spagnole
sono sconfitte dai volontari antifascisti italiani e dai repubblicani
spagnoli. I franchismi rinunciano ad attaccare Madrid.
12
Nel congresso di Londra dell’Internazionale socialista si fa appello alla
Società delle Nazioni per arginare le potenze fasciste. Contemporaneamente
la proposta dei metallurgici belgi di dichiarare lo sciopero generale per
costringere il governo a sbloccare l’invio di armi alla Repubblica viene
boicottata dai dirigenti sindacali.
16
Crisi politica alla Generalitat per il rifiuto degli anarchici di disarmare
le Squadre di controllo.
22
In un assemblea a Valenza anche la Colonna di Ferro accetta con riluttanza
la militarizzazione “al fine di non estraniarsi dalla lotta con il
fascismo”.
31
“Solidarid Obrera” rende noto il testo di un articolo della “Prava” nel
quale si attacca l’organo cenetista “che difende i traditori trotskisti” e
che darebbe spazio a “oscuri elementi” falangisti.
Aprile
2
A Valanza si tiene il Plenum nazionale dei tecnici e dei liberi
professionisti aderenti alla CNT per entrare nei costituendi Sindacati
d’industria.
A Madrid il Congresso dei contadini della Castiglia propugna il
rafforzamento dell’alleanza CNT-UGT riducendo il potere dei partiti. Poco
dopo, un Plenum delle Gioventù Libertarie si pronuncia per dare “tutto il
potere economico ai sindacati” per un “esercito popolare con comando
unificato” per un “energico snellimento della burocrazia” e per la più ampia
autonomia locale nel rispetto del “diritto alla libera sperimentazionione”.
15
Il governo sospende la pubblicazione dei giornali della CNT “Castilla Libre”
e “Nosotros” che hanno denunciato l’uccisione di lavoratori della CNT in
vari villaggi castigliani ad opera di individui con la tessera del Partito
comunista.
19
Unificazione dei falangisti e dei carlisti (monarchici cattolici
tradizionalisti) in un partito unico sotto la direzione di Franco.
23
Scoppia uno scandalo per la notizia delle torture praticate dalla polizia
segreta comunista di Murcia contro militanti cenestistas e di altre tendenze
antifasciste.
26
Bombardamento aereo a tappeto (il primo nel mondo) sul villaggio basco di
Guernica ad opera dell’aviazione tedesca. Forti perdite nella popolazione
civile. La propaganda nazionalista sostiene che Guernica è stata incendiata
dai “rossi”.
Maggio
1
A Barcellona è giornata lavorativa e non si svolge alcuna manifestazione. A
Valenza la celebrazione è svolta congiuntamente da CNT e UGT.
3
Al pomeriggio la Centrale Telefonica di Barcellona, conquistata dagli
anarchici il 19 luglio, è attaccata da un gruppo di poliziotti comandato dai
comunisti.
4
Sorgono nella capitale catalana decine di barricate contro il tentativo del
PCE, che agisce in pieno accordo con quasi tutte le altre forze
repubblicane. Sono innalzate dal proletariato barcellonese e hanno
l’appoggio di buona parte della militanza anarchica e del POUM.
Un pressante appello alla calma viene lanciato dai dirigenti anarchici,
socialisti e repubblicani.
5
Uccisione del segretario catalano dell’UGT e, dopo poche ore, di uno dei
fratelli Ascaso e, nella notte, di Camillo Berberi e di altri anarchici
italiani.
7
Graduale ripresa della “normalità” dopo l’arrivo di navi di guerra e di
migliaia di guardie d’assalto inviate dal governo centrale. Si contano circa
500 morti per lo più libertari e poumisti, mentre si riduce drasticamente il
peso della tendenza rivoluzionaria a favore delle tendenze stataliste e
militariste.
16
Cade il governo Largo Caballero per opera di due ministri comunisti, i quali
chiedono, senza ottenerla, un’immediata punizione di quelli (POUM, CNT, FAI)
che a loro giudizio sono i responsabili dei “fatti di maggio”.
17
Si forma il nuovo governo diretto da Juan Negrin, senza la partecipazione
anarchica e con netto predominio dell’influenza comunista (e quindi
sovietica).
18
La Generalitat dichiara: “Con i nuovi mezzi a disposizione per il
mantenimento dell’ordine pubblico sarà possibile mettere in pratica anche i
precedenti decreti del governo catalano” tra i quali quello sul “disarmo
della retroguardia”.
22
La CNT dichiara la non collaborazione con il governo Negrin – “il governo
della vittori” secondo i suoi sostenitori- e lancia la parola d’ordine
“Alleanza rivoluzionaria delle masse contro la controrivoluzione” cercando
rapporti più stretti con l’UGT.
25
Il nuovo ministro per la Giustizia esclude la FAI dai tribunali popolari
27
In un discorso a Valenza i quattro ex ministri della CNT-FAI fanno un
pubblico bilancio dell’esperienza governativa. Federica Montseny afferma:
“Entrammo al governo con un’incredibile dose di illusioni e di buona
volontà” E aggiunge: “Avevamo preso sul serio l’idea di utilizzare il
potere, la partecipazione al governo in senso costruttivo e rivoluzionario.
Nel dopoguerra parlerà di “esperienza terribilmente funesta” e di “triste
bilancio”.
Giugno
9
Ulteriore, e ultimo, decreto della Generalitat per lo scioglimento
definitivo delle Squadre di controllo.
13
“Solidaridad Obrera” pubblica un comunicato (molto ridotto dalla censura) in
cui attribuisce la responsabilità della Semana tragica ai contadini di
destra alleati con gli stalinisti. Il piano degli autonomisti sarebbe stato
di concludere una pace separata con Franco e dar vita ad uno Stato autonomo
catalano.
A Parigi il Plenum straordinario dell’AIT ritiene che il “ritiro ufficiale
della CNT dal fronte antifascista si impone sempre più”. La CNT si astiene
dal votare la mozione.
16
Scioglimento del POUM e arresto dei suoi dirigenti. Il segretario Andres Nin
verrà eliminato dalla polizia segreta stalinista. Gli altri esponenti
saranno processati nell’ottobre 1938 per spionaggio e saranno condannati,
senza prove, a pesanti pene detentive.
28
La CNT reclama, inutilmente, il proprio inserimento nel governo
repubblicano.
29
Nuovo governo della Generalitat con partecipazione ridotta della CNT
(definitivamente esclusa il giorno dopo).
Luglio
1
Lettera delle alte gerarchie ecclesiastiche spagnole ai vescovi di tutto il
mondo contro il governo repubblicano e di aperto appoggio a Franco.
7
Il Plenum peninsulare della FAI per “adattarsi alle necessità vincolanti del
momento” scioglie i “gruppi d’affinità” creati nel 1927 e si riorganizza su
base territoriale allo scopo di aumentare l’efficienza organizzativa e il
carattere di massa. La decisione suscita forti proteste tra molti militanti,
in particolare quelli catalani.
19
Il governo vieta le celebrazioni pubbliche per l’anniversario del 19 luglio
1936.
29
Il Primo ministro inglese Chamberlain manda una lettera a Mussolini
proponendo colloqui diplomatici per porre fine alla guerra di Spagna che
rovina i rapporti fra i due Stati. L’Italia risponde di non poter assumere
iniziative senza il consenso della Germania nazista.
Agosto
9
Istituzione del Servizio di informazione militare per il controspionaggio
(in realtà si tratta di una polizia segreta controllata quasi completamente
dai comunisti).
10
Il governo Negrin emana il decreto di scioglimento del Consiglio d’Aragona.
Il decreto è motivato dal fatto che “le necessità morali e materiali della
guerra esigono in modo imperativo di accentrrare l’autorità dello Stato”.
Viene inviata l’11° Divisione al comando del colonnello Lister, di stretta
fede stalinista, e altre truppe comuniste. I villaggi sono occupati
militarmente, le comunità vengono distrutte e le sedi anarchiche sono
assaltate.
Centinaia di militanti anarchici, vengono arrestati con accuse pretestuose e
rilasciati tempo dopo, mentre altri vengono fatti sparire.
Settembre
14
Dopo una lunga serie di affondamenti messi in atto dai sommergibili inviati
da Mussolini, Francia e Gran Bretagna convocano la Conferenza internazionale
di Nyon, in Svizzera, sul tema della pirateria marittima. Si stilano accordi
per prevenire attacchi ai mercantili, ma vengono rispettati solo per alcune
settimane.
21
La forza pubblica assalta ed espugna un locale della CNT di Barcellona
incontrando una notevole resistenza armata.
Ottobre
1
L’UGT sostituisce Largo Caballero alla carica di segretario (carica che
occupava dal 1925) con un esponente meno inviso ai comunisti.
2
Il “generalissimo” Franco chiede all’Italia fascista nuovi contingenti di
“volontari”.
17
L’ex capo del governo Largo Caballero rivela per la prima volta le pressioni
e le minacce sovietiche per affidare posti di responsabilità ai soli
comunisti e per accettare la fusione del Partito socialista con il Partito
comnunista.
21
L’esercito nazionalista conquista le Asturie e completa l’occupazione di
tutto il Nord. Inizia una tregua militare di fatto che durerà due mesi.
31
Il governo centrale si trasferisce da Valenza a Barcellona.
Novembre
6
L’Italia aderisce al patto Anticomintern con Germania e Giappone e progetta
di farvi aderire la Spagna.
11
La Gran Bretagna stabilisce relazioni commerciali con la Spagna
nazionalista.
Dicembre
1
Il governo repubblicano accetta il piano inglese per il ritiro graduale dei
volontari combattenti nelle due parti.
15
Inizio dell’offensiva repubblicana contro Teruel, nella bassa Aragona. La
città è conquistata in breve tempo, ma verrà persa alla fine del febbraio
1938 con un enorme dispendio di uomini e materiali. E’ la prima battaglia
della lunga “fase di logoramento” militare che interessa tutto il 1938.
1938
Gennaio
2
Largo Caballero viene escluso anche dal Comitato esecutivo del Partito
socialista, nel quale prevalgono ora gli esponenti filo-comunisti.
15
A Valenza comincia un Plenum della CNT nel quale vengono prese importanti
decisioni per consolidare le strutture economiche delle collettivizzazioni e
per risolvere altri problemi urgenti. Si decide di istituire degli Ispettori
del Lavoro con “facoltà coercitive” verso organismi ed individui
inadempienti, di stabilire una diversificazione salariale (il tecnico
dirigente avrebbe uno stipendio doppio del bracciante), di fondare una Banca
sindacale iberica insieme all’UGT, di “ottenere la rappresentanza della CNT
in tutti ed in ciascuno degli organismi ufficiali dello Stato” e di ridurre
il numero di periodici perseguendo altresì un maggior “orientamento
omogeneo” e di avviare una pianificazione industriale. Inoltre si prevede
che “le imprese industriali e le collettivizzazioni contadine controllate
dalla CNT siano dirette da un proprio Consiglio nazionale per l’economia” e
che “l’organizzazione responsabile” del lavoro si realizzi “selezionando i
lavoratori che abbiano maggior capacità tecnica e precedenti rivoluzionari”.
Febbraio
6
Si celebra il II Congresso della FIJL. Prevale la tendenza centralista su
quella più federalista sostenuta dai delegati catalani ed aragonesi.
8
Dopo aver imposto numerose restrizioni alle imprese collettivizzate, la
Generalitat riduce anche i compiti dei Comitati di controllo operai che
sorvegliavano i proprietari e le direzioni delle imprese non
collettivizzate. Il Consiglio catalano per l’economia ricorda che il padrone
rimasto al suo posto dopo il 19 luglio 1936 “lo è con tutte le conseguenze
di autorità, di rappresentanza e di responsabilità.
Marzo
9
Nella Spagna nazionalista viene promulgata la “Carta del lavoro”. Si
prevedono garanzie giuridiche ed assistenza sociale per i lavoratori mentre
si proibisce lo sciopero e si tutela la proprietà privata. Solo la seconda
parte del testo verrà resa operante.
17
Dopo l’Anchluss dell’Austria ad opera della Germania nazista, il governo
francese riapre la frontiera dei Pirenei.
18
La CNT e l’UTG sottoscrivono un “Patto d’unità e d’azione” che prevede il
rafforzamento dell’Esercito popolare, l’estensione del controllo statale
sull’economia ed il ridimensionamento delle collettività in nome
dell’aumento della produzione.
Aprile
2
La CNT, la FAI e la FIJL, nominano un Comitato esecutivo del Movimento
libertario che controlla l’intera attività delle tre organizzazioni con
facoltà di espulsione e sanzioni per chi non si adegua ai suoi deliberati.
5
Viene costituito il secondo governo Negrin dopo l’allontanamento dal
ministero della Difesa del socialista di destra Indalecio Prieto, definito
un “disfattista”. Vi partecipa anche un esponente della CNT che dà il suo
completo appoggio, insieme a quello della FAI, per superare la grave
situazione bellica.
14
L’esercito nazionalista interrompe l’avanzata verso Barcellona e concentra
le forze più a sud; in breve raggiunge il Mediterraneo e divide in due la
Spagna repubblicana: la Catalogna resta isolata.
16
Si stipula un patto anglo-italiano per il ritiro delle truppe di Mussolini
dalla Spagna dopo la prevedibile sconfitta della Repubblica.
20
Nuovo “Patto d’d’unità d’azione” fra CNT e UGT della Catalogna. In esso si
prevede che i sindacati “vigileranno sull’adempimento degli ordini di
mobilitazione militare del governo repubblicano, perseguiranno e
denunceranno gli imboscati, i disertori e i loro complici”
Maggio
1
Negrin enuncia i “tredici punti” del suo programma di governo per
predisporre una trattativa di pace con i franchismi. Si prevede una Spagna
indipendente e senza forze armate straniere, una riconciliazione nazionale
senza rappresaglie, un esercito apolitico, vari aiuti agli investimenti di
capitale e la tutela dei lavoratori.
10
Il Comitato di collegamento CNT-UGT si pronuncia a favore dei “tredici
punti” di Negrin.
19
Il Movimento libertario, pur con il dissenso della FAI, sottoscrive i
“tredici punti” del governo.
27
Il Comitato peninsulare della FAI propone di organizzare azioni di
guerriglia e sabotaggio oltre le linee nemiche.
Giugno
13
Il governo francese chiude nuovamente la frontiere pirenaica bloccando gli
aiuti, militari ed alimentari, alla Repubblica. Questi continuano via mare,
ma le navi sono spesso attaccate ed affondate dai sommergibiliitaliani.
24
Il Vaticano e il Portogallo riconoscono il governo nazionalista presieduto
da Franco.
Luglio
25
Inizio della grande battaglia dell’Ebro. Le forze repubblicane, che
impiegano nell’attacco grandi quantità di uomini e di mezzi, attraversano il
fiume e conseguono alcuni successi. Sono poi bloccate dalla piena delle
acque e dal contrattacco nazionalista. Gli scontri termineranno in novembre
con una pesante sconfitta repubblicana dovuta soprattutto al netto
predominio aereo dei franchismi.
Agosto
11
Il governo Negrin nazionalizza le industrie belliche in Catalogna abolendo
ogni residuo controllo sulla produzione. La limitazione dell’autonomia
catalana provoca le dimissioni dei due ministri autonomisti (un catalano e
un basco) sostituiti da due politici allineati al PSUC e a Accion
Nazionalista Vasca
19
“Solidaridad Obrera” pubblica un comunicato della CNT favorevole alla linea
della “resistenza ad oltranza” sostenuta dal governo.
20
La FAI si schiera contro le decisioni di Negrin dell’11 agosto definendole
“un vero e proprio attentato alla libertà ed ai diritti intangibili del
popolo spagnolo”.
27
A Madrid i metallurgici della CNT protestano contro il decreto dell’11
agosto, ne chiedono la sospensione e dichiarano di voler difendere fino in
fondo gli interessi sindacali e operai.
Settembre
27
Franco si impegna con la Francia e la Gran Bretagna a restare neutrale in
caso di una guerra europea.
29
L’accordo di Monaco fra Gran Bretagna, Francia, ,Germania e Italia – che
riconosce il potere di Hitler sulla Cecoslovacchia – affossa definitivamente
le speranze repubblicane in un intervento delle democrazie occidentali a
proprio favore.
30
Il Comitato peninsulare della FAI, in una circolare interna, rileva che la
grande maggioranza dei comandi militari è ormai in mano comunista, riscontra
che “da una posizione di indiscutibile predominio nella guida della lotta al
fascismo siamo passati alla categoria di semplice carne da cannone” e infine
rende noto che molti militanti anarchici al fronte ritengono di poter
“essere assassinati dagli avversari che hanno al fianco”.
Ottobre
1
La Società delle Nazioni decide di controllare il ritiro dei volontari delle
due parti in guerra.
2
Prime dichiarazioni pubbliche di Negrin favorevoli ad una “pace negoziata”.
Franco risponde, molto tempo dopo, di voler accettare solo una resa senza
condizioni.
30
Termina a Barcellona un’Assemblea nazionale del Movimento libertario che
registra una seria divergenza tra il Comitato nazionale della CNT, su
posizioni “circostanzialiste” filo-istituzionali, e il Comitato peninsulare
della FAI, più sensibile alla coerenza coi principi teorici dell’anarchismo.
Si decide inoltre di “continuare a partecipare in maniera puramente
contingente alla vita politica” e di sottoporre alla base degli affiliati la
richiesta dell’organizzazione Mujeres Libres (Donne Libere) di essere
riconosciuta come ramo autonomo del Movimento libertario.
Novembre
15
Circa metà delle Brigate internazionali, non più appoggiate dal Comintern,
parte da Barcellona tra le acclamazioni della folla. Il loro modello
organizzativo, fondato sulla rigida disciplina, è stato ormai adottato da
tutto l’Esercito popolare.
Dicembre
23
Inizio dell’offensiva nazionalista in Catalogna che incontra una scarsa
resistenza dell’esercito repubblicano, logorato dalla lunga battaglia
dell’Ebro e dai conflitti interni. Il 9 febbraio 1939 i franchismi arrivano
al confine francese. Circa 500.000 profughi, civili e militari, hanno
attraversato a stento i Pirenei: li attendono i campi di concentramento dove
molti troveranno la morte.
1939
Gennaio
5
Attacco dell’esercito repubblicano in Estremadura, dove ora prevalgono le
forze libertarie. Ai successi iniziali fa seguito l’ordine dei comandi
supremi di sospendere l’avanzata.
19
La FAI prende posizione contro i decreti di mobilitazione generale emanati
dal governo, giudicandoli degli attacchi alla produzione industriale e a
ogni attività sindacale e politica.
23
Negrin dichiara ufficialmente lo “stato di guerra”, fino ad allora rinviato
per l’opposizione di partiti e sindacati contrari allo strapotere dei
militari.
26
Barcellona cade, senza alcuna seria resistenza, in mano ai franchismi che vi
celebrano un Te Deum di ringraziamento.
Febbraio
1
Ultima riunione delle Cortes repubblicane nel castello di Figueras, a pochi
chilometri dalla frontiera francese.
7
Gli ultimi ministri del governo Negrin entrano in Francia, dove si trova già
da molti mesi il presidente della Repubblica Azana.
10
Alcuni ministri ritornano in aereo in territorio repubblicano, nel
Centro-Sud della penisola.
13
Decreto di Franco che autorizza la repressione su larga scala di tutti
coloro che si sono opposti al governo nazionalista o che siano rimasti
passivi.
22
Franco ribadisce di non voler dare alcuna garanzia ai vinti e pretende la
resa incondizionata.
27
Francia e Gran Bretagna riconoscono il governo nazionalista come unico
rappresentante legale della Spagna.
Marzo
3
Negrin si appresta a nominare esponenti comunisti in tutti i posti-chiave.
4
Il colonnello Casado, uno dei pochi comandanti militari di alto grado non
filocomunista, si ribella al governo Negrin che vorrebbe “una resistenza ad
oltranza” (con le armi che dovrebbero arrivare dall’estero). Casado nomina
un Consiglio nazionale di Difesa con la partecipazione degli anarchici e
cerca di intavolare nuove trattative con Franco.
6
Negrin e vari ministri partono in aereo per la Francia. La flotta
repubblicana, d’accordo con Casado, si rifugia nella Tunisia francese.
9
L’anarchico Cipriano Mera, al comando della propria divisione sconfigge le
truppe comuniste che stavano assediando Casado nei palazzi ministeriali a
Madrid.
25
Falliscono le trattative degli emissari di Casado per una pace con garanzie.
27
Offensiva finale dei nazionalisti, mentre l’esercito repubblicano si
dissolve in poche ore.
28
I nazionalisti entrano a Madrid.
31
Vengono occupati dai franchismi gli ultimi porti del Levante, dove sono
rimaste decine di migliaia di persone che non hanno potuto espatriare.
Aprile
1
Il generalissimo Franco dichiara la fine della guerra. Secondo varie stime i
morti complessivi oscillano sulle 600.000 unità, mentre tra feriti e
mutilati si arriva a 1.000.000. Molti i profughi, che sono valutati anche
loro attorno a 1.000.000.
Circa 100.000 persone saranno fucilate dai plotoni di esecuzione negli anni
immediatamente successivi alla fine della guerra.