Venezuela:
"socialismo bolivariano" e le libertà civili
* El Libertario, rivista
anarchica venezuelana, denuncia l’assassinio di Mijail Martínez come un nuovo
capitolo dell’attacco governativo contro le organizzazioni di base, autonome,
e dissidenti. Questo fatto rivela la sistematica politica dello Stato
venezuelano contro la dissidenza e le classi popolari.
Per quelli che
sanno del Venezuela solamente che è il paese dalle donne più belle del mondo
e lo Stato che capeggia il movimento verso il socialismo nell’America Latina,
un ritratto dei giornalisti del El Libertario (www.nodo50.org/ellibertario) pone nuova luce sul processo Bolivariano,
raccontando quanto possa essere difficile la dissidenza in una paese
socialista. L’assassinio di un attivista dei diritti umani
a Barquisimento rivela la sistematica politica dello Stato
venezuelano contro la dissidenza e le classi popolari.
Durante la mattina
del 26 novembre viene assassinato nella città di Barquisimento Mijail
Martinez, di 24 anni, video attivista e collaboratore del Comitato delle
Vittime contro l’Impunità dello Stato Lara. Secondo le testimonianze, due
individui sconosciuti avvicinano Mijiail di fronte alla sua abitazione
e dopo averlo chiamato per nome gli sparano diverse volte nel petto. La
vittima era un produttore di materiale audiovisivo che lavorava in un
programma della televisione con il padre, vecchio militante
boliviariano ed ex deputato del Consiglio legislativo della regione, il quale
a causa delle multiple contraddizioni del processo
bolivariano ha esposto
varie denuncie riguardo l’implicazione di alti funzionari del governo e della
polizia in fatti di corruzione e violazione dei diritti umani. Nelle
dichiarazioni offerte ai media il padre Victor segnala che il movente è un
assassinio politico che cerca di mettere al silenzio le sue segnalazioni:”
Chavez ti ho aiutato quando eri solo in carcere e nessuno si muoveva per te,
sei il responsabile della morte di mio figlio e di molti delitti che vengono
commessi, perché invece di essere il primo garante della Costituzione, sei il
primo violatore, e a causa di ciò tutti i venezuelani pagano con
l’insicurezza che viviamo nel
paese.”
Questo crimine politico si
realizza in un contesto regionale di profonda degradazione dei differenti
livelli di potere governativo. Come hanno segnalato le organizzazioni dei
diritti umani come PROVEA (www.derechos.org.ve), la polizia dello Stato Lara è il secondo corpo
di polizia denunciato per violazione del diritto alla vita, avendo
accumulato durante l’anno 2008 il 20% dei casi di tutti il paese, per
un totale di 31 vittime. Inoltre esponenti delle forze dell’ordine sono
stati denunciati per la loro partecipazione attiva a estorsioni, assalti
a banche, sequestri e traffico e smercio di droga nella città.
Questa situazione ha motivato la risposta di differenti organizzazioni
popolari, come il Comitato delle Vittime contro l’Impunità ( CVCI) fondato
nel 2004. Il Comitato ha denunciato l’implicazione di alti funzionari
regionali, come il vecchio Comandante della polizia Rodriguez Figuera,
nella creazione di mafie poliziesche, così come nel favoreggiamento
e partecipazione del vecchio Governatore dello Stato Lara Luis Reyes
Reyes. Invece di realizzare una verifica delle diverse denuncie il
Governo centrale ha premiato l’ex Governatore con l’incarico di Ministro
della Segreteria della Presidenza.
A causa delle denuncie e
mobilitazioni, i membri del CVCI sono stati oggetto di minacce di morte e di
un crescente processo teso alla loro criminalizzazione. Dal momento della
fondazione Mijail Martinez aveva collaborato registrando nei suoi video il
lavoro comunitario dell’organizzazione, con l’intenzione di realizzare un
documentario sopra questa esperienza popolare. Una scelta dei suoi lavori può
essere vista su http://www.vimeo.com/5130428.
Come rivista El Libertario denuncia questo fatto
come un nuovo capitolo dell’attacco governativo contro le organizzazioni di
base, autonome, e dissidenti. Segnaliamo che questo crimine forma parte della
politica di criminalizzazione della protesta popolare. Infine denunciamo la
complicità del Governo, degli strumenti statali pseudo partecipativi, della
Procura Generale della Repubblica, della Comitati di Difesa del popolo e
dei Tribunali di giustizia in qualunque fatto che ponga in pericolo la vita
e l’integrità di Victor Matinez e della sua famiglia, dei membri
del Comitato delle Vittime contro l’Impunità dello Stato Lara e
degli
attivisti popolari della regione che hanno segnalato con nome e cognome
le implicazioni di funzionari di polizia in fatti di corruzione, traffico
di droga, estorsioni, sequestri e omicidi nella regione centro
occidentale del paese.
Periódico El Libertario
Caracas,
26.11.09
[Maggiore informazione in italiano:
www.nodo50.org/ellibertario/otherlanguages.html]
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