Pubblicato il 28 Marzo 1933 su La Protesta – La Protestation (Puteaux)
“Cielo tre quarti coperto” (L’URSS E HITLER) di Camillo Berneri
"Che il governo di Hitler si vada consolidando è cosa che appare evidente a quanti non siano affetti da quella forma particolare di cretinismo, più morale che intellettuale, che consiste nell'inforcare degli occhiali ottimisti e proclamare che «occorre sperare» e «tenere su gli animi». Noi non amiamo né gli occhiali rosa né i sospensori. La verità è là: la faccia del momento è terribile, come quella di Medusa. O lasciarsi impietrare da essa od essere Perseo.
Vi è una genia di volpi che favorisce la politica da struzzi, propria dell'imbelle socialdemocrazia, non perché sia cieca alla realtà, ma perché deve conservare il mito ed il dogma dell'infallibilità propria. Si parla qui, come ogni lettore intelligente ha già capito, delle volpi moscovite. Non vogliono esse dichiarare che l'armata rossa germanica è rimasta impigliata nella tattica consistente nel punzecchiare con la baionetta l’hitlerismo, tempestando col calcio del fucile il sistema di Weimar, illudendosi che il primo facesse da ariete contro il secondo a profitto del bolscevismo, che, per la breccia, sarebbe entrato, al momento indicato dall'intelligenza marxista, per procedere alla presa di possesso del governo e del paese. Non vogliono essere riconoscere la stupidità della linea tattica imposta, dal Kremlino, al partito comunista germanico, e, quindi, per ricoprire la disfatta dispiegano il bandierone più fiammante ed il più scioccante e danno fiato ai tromboni più grossi e colpi alle più rimbombanti grancasse. Ecco, infatti, come la Pravda ti erudisce il pupo: «Quattro milioni e ottocentomila proletari tedeschi, votando per il partito comunista, hanno dato una degna risposta alla dittatura fascista. Il proletariato tedesco resta fino agli estremi fedele alla bandiera dell'eroico partito comunista tedesco. Il fascismo tedesco ha cercato di condurre un attacco frontale allo scopo di sterminare il proletariato tedesco. Questo attacco è respinto». Lo stile e la verità di questi articoli ufficiosi sono quelli dei bollettini di guerra dei vari Cadorna. Radek, nelle Isvestia, presenta il risultato delle elezioni del 5 marzo come «una disfatta sulla Marna dei fascisti tedeschi», ma confessa che la sola speranza del proletariato tedesco, vinto senza battaglie, non risiede ormai che negli antagonismi imperialisti. Come se l'avvento al potere dell’hitlerismo, coincidente con il risveglio nazionalista ungherese e correlativo all'imporsi dell'Italia fascista, non possa condurre a successi della politica estera germanica, successi dei quali sono segni l'atteggiamento della Polonia nei riguardi della questione di Danzica ed i tentativi anglo-francesi di un'intesa anglo-franco-italo-germanica, della quale può profittare anche il fascismo italiano.
Mentre la stampa moscovita canta vittoria - e non è nemmeno vittoria di Pirro - la Germania vive in uno stato di terrorismo e di tirannia sempre più assoluta e spietata. L'antisemitismo imperversa, non nelle forme pogromiste di russa e polacca memoria, ma abbastanza selvaggiamente da determinare un esodo. Treni di ebrei lasciano la Germania. Goering, principale aiutante di campo di Hitler, proclama che la polizia germanica non deve diventare una guardia del corpo al servizio delle botteghe ebree. I Commissari del Reich per la Prussia hanno proposto l'abolizione della scuola laica e mentre circa cento anni fa, quando il re di Hannover violò la costituzione del suo paese, sette professori della piccola Università di Gottinga protestarono contro questo atto, l'Accademia di Belle Lettere ha considerato un «incidente senza importanza» il fatto che un Commissario del Reich abbia destituito il suo presidente: Heinrich Mann. La casa di Liebknecht, cittadella del partito comunista, è stata occupata ed adibita ad ufficio del Servizio contro il bolscevismo, e alla cerimonia d'occupazione - fatta a suon di musica - il capo dei reparti d'assalto nazi di Berlino ha dichiarato che: «per ogni membro della sezione di assalto ucciso a Berlino o nel Brandeburgo, tre comunisti saranno messi a morte». Perfino dalla casa natale di Carlo Marx, in Treviri, sventola la bandiera fascista.
Tutto questo in un paese dove i sindacati socialisti (DDGB) contano 4.300.000 aderenti e l’OSR (comunista) aggruppa più di 200.000 operai. La situazione tedesca non permette illusioni: la Germania va verso la dittatura fascista la più ferrea e verso la restaurazione monarchica".