I simboli dell’anarchismo

 

1)    La bandiera nera                                 

Ci sono ampie tracce storiche dell’uso della bandiera nera.

Quella più celebre è senza dubbio costituita dal gruppo di Nestor Makhno durante la rivoluzione russa. Sventolando la bandiera nera, il suo gruppo armato liberò una grossa parte dell’Ucraina.

E’ bene precisare che non è stata la prima occasione dell’uso della bandiera nera da parte degli anarchici: andando a ritroso nel tempo, nel 1910 Emiliano Zapata usò la bandiera nera.

Tale simbolo si diffuse rapidamente in tutto il mondo, ma proprio in tutto. Come esempio della sua diffusione basta citare che nel 1925 gli anarchici giapponesi formarono la “Lega Nera” e, quando la loro federazione si rifondò nel 1945, il loro giornale fu chiamato “Kurohata”, che significa “Bandiera Nera”.

Se si vanno a cercare le radici storiche della bandiera nera, si deve constatare che la sua origine è piuttosto oscura. Secondo lo storico dell’anarchismo Gorge Woodcock, la prima volta che la bandiera nera appare pubblicamente è dovuta alla pensatrice anarchica, ed eroina della Comune, Louise Michel, che la fece sventolare il 9 marzo 1883 durante le manifestazioni dei disoccupati di Parigi.

Questa tesi è stata storicamente contraddetta da ricerche più recenti, le quali però non riescono a fare piena luce sulla precisa origine della bandiera. Quel che è certo, è che nei primi anni 80 del XIX secolo gli anarchici iniziano ad usare simboli nei quali è presente il nero: è il caso del gruppo di Chicago “Internazionale Nera”, della rivista anarchica francese “Le Drapeau Noir”.

Fino ad ora, escluse poche tracce, non si trova l’uso della bandiera nera durante gli anni 70 del XIX secolo. Certamente non è un caso poiché in tale periodo gli anarchici hanno aderito a lungo alla Prima Internazionale, con conseguente uso della bandiera rossa.

Lo spostamento dalla bandiera rossa, simbolo della rivoluzione, verso quella nera va collocato storicamente proprio a cavallo tra gli anni 70 ed 80 del XIX secolo, periodo durante il quale si verifica il profondo cambiamento del movimento socialista. Il marxismo diviene la corrente predominante, passa dalla concezione rivoluzionaria della via da seguire a quella riformista e parlamentarista. Tale corrente principale del socialismo si appropria dell’uso della bandiera rossa.

Questo per quanto riguarda l’origine del simbolo. Sul suo significato è stato scritto e ricercato molto; l’argomento potrebbe essere oggetto di un documento futuro.

 

 

   

 

 

 

2)    La bandiera rosso-nera                      

Murray Bookchin reputa che si tratti di una creazione degli anarchici spagnoli fin dalla costituzione della CNT nel 1910. A partire da questa considerazione è spiegabile come la sua diffusione sia stata repentina in tutti i paesi neolatini, quelli maggiormente in contatto con la Spagna. Basta citare la presenza di bandiere rosso-nere sia durante il biennio rosso in Italia sia il loro uso da parte di Augusto Sandino in Nicaragua. Lo storico americano Donald C. Hodges spende molte pagine circa l’origine anarco-sindacalista del movimento sandinista.

E’ noto, oggi, come questa considerazione di Bookchin sia errata. E’ vero che la bandiera rosso-nera è sempre stata presente in Spagna, ma non è vero che la sua “invenzione” sia da attribuire alla CNT, anzi: la bandiera rosso-nera non si è diffusa dalla Spagna al resto del mondo neolatino ma, al contrario, si è diffusa da due paesi neolatini verso la Spagna.

Per molti storici (ed anche per molti anarchici) la bandiera rosso-nera è associata con l’anarcosindacalismo, più che con l’anarchismo. Nonostante questa considerazione, la prima apparizione di una bandiera rosso-nera è tutta italiana e precedente alla nascita del sindacalismo.

Nell’aprile 1877 gli anarchici della Banda del Matese, guidati da Malatesta e Cafiero, issarono sul municipio di Letino la bandiera rosso-nera. L’episodio è citato non solo dalla bibliografia specializzata (P.C. Masini. “Gli Internazionalisti. La Banda Del Matese”) ma è anche registrato nei verbali del processo di Benevento del 1878 contro i componenti della stessa banda.

Quasi contemporaneamente, la bandiera rosso-nera appare in Messico, durante la protesta del 14 dicembre 1879 a Città del Messico.

Da notare che il legame tra il movimento anarchico italiano e quello messicano è sempre stato molto forte, poiché entrambi provenivano dall’esperienza della Prima Internazionale, entrambi avevano una forte connotazione antiautoritaria, entrambe – assieme alla federazione svizzera del Giura – erano impegnate sia nell’organizzazione del movimento sia nella propaganda del fatto.

Anche in questo caso, il significato della bandiera rosso-nera merita una trattazione a parte.

 

 

 

 

 

3)    La A cerchiata                                 

E’ certamente il simbolo più famoso di tutto il movimento anarchico ma anche – per ironia della sorte – quello del quale si conosce meno! Secondo alcuni storici e parecchi anarchici, la A cerchiata è il simbolo più famoso perché si presta meglio ad essere graffitato sui muri.

In accordo con Peter Marshall (P. Marshall, “Demanding the impossible”) molti anarchici vedono l’origine simbolica della A cerchiata nella massima di Proudhon “Anarchia è Ordine”, che in inglese è “Anarchy is Order” ed anche in tutte le altre lingue occidentali le due parole iniziano con A e O.

Meno chiara è invece l’origine del simbolo. Molti pensano che la sua origine sia da ricercare nel movimento punk negli anni ’70 del XX secolo. E’ bene smentire questa tesi.

Nel 1964 un famoso gruppo francese, Gioventù Libertaria, usò la A cerchiata come proprio simbolo, ma già nel novembre 1956, alla sua fondazione avvenuta a Brussel, la Alliance Ouvriere Anarchiste (AOA) usò il simbolo. Fino a pochi anni fa è stata datata ad allora (25 novembre 1956) la nascita della A cerchiata, senonchè…

…un documentario della BBC andato in onda di recente e dedicato alla guerra civile spagnola mostra una milizia anarchica recante chiaramente una A cerchiata sulla parte posteriore dell’elmetto, e la ricerca di colpo si riapre, in viaggio verso gli anni ’30.

Oltre questo, non c’è nulla di noto riguardante la storia della A cerchiata, la cui diffusione massiccia in tutto il mondo avviene nel 1968.