Storia di un
uomo
di Béatrice
Giblin
"Ho girato il mondo da uomo libero...". Così Eliseo
Reclus si presenta ai suoi lettori. Affermazione assolutamente legittima se
si ha presente la sua vita. Che un geografo percorra il mondo è più che
normale anche se nel XIX secolo sono ancora in pochi a farlo; ma che
rivendichi a piena voce di averlo fatto da uomo libero, questa non è una
cosa del tutto ordinaria, tant'è vero che i geografi avevano fama di
conservatori, e i pochi che non lo erano, avrebbero trovato incoerente e
fuori luogo proclamare le proprie convinzioni politiche al termine
dell'introduzione di un libro di geografia fisica! E la stessa cosa vale per
oggi.
Ma Eliseo Reclus non è affatto un geografo come gli altri; ebbe la
strana idea di essere un geografo libertario. E il prezzo di questa
audacia fu, dopo la sua morte, il silenzio e l'oblio, malgrado la ampiezza
della sua opera. Chi conosce oggi Eliseo Reclus? Chi sa che fu un geografo
estremamente celebre nel XIX secolo?
Se gli anarchici lo riconoscono come uno dei loro (fu amico di Bakunin e
di Kropotkin), i geografi francesi l'ignorano altezzosamente, come se Reclus
non fosse stato che un oscuro geografo di un'epoca "prescientifica". E
tuttavia la sua fama è dovuta ben più alla qualità dei suoi lavori
geografici che alla portata teorica dei suoi scritti anarchici. Questo
scienziato aveva acquisito una notorietà internazionale, gli scienziati
dell'epoca lo ritenevano uno dei migliori, tutti lo consideravano un
geografo di grande talento. E la gente non si fece ingannare: le sue opere
vennero pubblicate in migliaia di copie, furono riedite più volte, tradotte
in inglese, in russo, in spagnolo, in italiano. Perché allora questo
silenzio, perché questo oblio? Chi era dunque Eliseo Reclus, geografo tanto
rinomato e tanto presto dimenticato? Da dove viene questo geografo
libertario?
Originario del sud-ovest della Francia, Eliseo Reclus nasce a
Sainte-Foy-la-Grande, cittadina della estremità della Dordogna, il 15 marzo
1830. È il terzo figlio di Jacques Reclus, un pastore calvinista (un vero
mistico) e di Zéline Trigant, proveniente da una famiglia borghese di
Bordeaux, sicuramente poco preparata a una famiglia numerosa: undici figli.
Ella dovette mettersi a fare l'istitutrice per supplire ai bisogni della
famiglia, in quanto suo marito era più preoccupato dei suoi rapporti con Dio
che dei problemi materiali.
Nel 1831, la famiglia Reclus si stabilisce a Orthez, vicino ai Pirenei.
A tredici anni, Eliseo segue suo fratello e sua sorella maggiore a Neuwied,
in Germania, in un collegio religioso diretto dai Fratelli Moravi, giacché
il pastore Reclus aveva giudicato che solo questa congregazione religiosa
fosse degna di fiducia. E in questo si sbagliò parecchio, perché Eliseo
Reclus rimase nauseato dall'ipocrisia di quei religiosi, più smaniosi di
incassare soldi che di educare seriamente i loro allievi. Questo periodo
trascorso in Germania non dura che un anno, ma rappresenta un taglio netto
colla sua famiglia: scarsa corrispondenza, nessun ritorno in Francia. È
costretto a imparare rapidamente il tedesco. Nel 1844, rientra a
Sainte-Foy-la-grande per continuare gli studi superiori. Si diploma nel
1848, dopo aver passato un anno nel seminario protestante di Montauban, in
quanto a quel tempo pensa ancora di voler fare il pastore, riparte per la
Germania, a Neuwield presso i Fratelli Moravi, ma stavolta come
sorvegliante; in realtà, i suoi genitori erano troppo poveri per finanziare
più a lungo i suoi studi. Dopo sei mesi, è tanto stufo che decide di partire
per Berlino e iscriversi all'Università; là segue più o meno fortuitamente i
corsi di geografia di Carl Ritter, uno dei primi geografi universitari,
famosissimo in Germania. Nel settembre del 1851, ritorna a piedi a Orthez,
in compagnia di suo fratello Elia che aveva terminato i suoi studi di
teologia a Strasburgo. Per economia ma anche per diletto, i due fratelli
attraversano quindi la Francia a piedi, dormendo di notte sotto le stelle.
Qualche tempo dopo, scoppia il colpo di stato del 2 dicembre. Repubblicani
convinti, i fratelli Reclus si oppongono al colpo di mano del futuro
imperatore e, senza essere ufficialmente esiliati, devono rifugiarsi in
Inghilterra.
Per guadagnarsi da vivere, Eliseo dà qualche lezione, ha contatti con
altri esuli francesi, quelli del 1848 e quelli del colpo di Stato, ma non
sta bene in Inghilterra ed è deluso per l'accoglienza che gli inglesi
riservano ai rifugiati politici. Alla prima occasione si stabilisce in
Irlanda in qualità di amministratore di un'azienda agricola. S'interessa a
questo paese di cui esamina la tragica situazione economica e sociale,
quattro anni dopo la terribile carestia del 1847 e per tutta la vita
manterrà il medesimo interesse per questo paese di cui prevede le difficoltà
ineluttabili provocate dall'occupazione inglese. Quindi lascia l'Irlanda per
la Louisiana dove si ritrova precettore dei figli di un coltivatore di canna
da zucchero per due anni. Analizza con ogni agio la società sudista e,
scandalizzato per il comportamento degli uomini di chiesa che difendono i
piantatori contro gli schiavi, si volge definitivamente all'ateismo. Aveva
già rinunciato ad essere pastore, ma era rimasto credente.
Nel 1855 Reclus parte per la Colombia, che a quel tempo si chiamava
Nuova-Granata, dove tenta invano di sistemarsi come piantatore di caffè.
Dopo numerosi fallimenti, malato, senza un quattrino, indebitato, rientra in
Francia nel 1857. Ma ha dei quaderni di viaggio pieni di note e di
osservazioni personali e al suo ritorno cerca di pubblicare qualche articolo
basato su quegli scritti. L'interesse di Reclus per la geografia si viene
confermando a poco a poco ed ha una gran voglia di descrivere i paesaggi
tanto variati attraverso cui ha viaggiato e scrivere sul mondo gli pare un
compito esaltante. Prende allora contatto con diversi scienziati famosi e
redige qualche articolo. La casa editrice Hachette vuole pubblicare il
resoconto dei suoi viaggi e gli propone, intanto, di lavorare alla raccolta
delle guide Joanne che essa pubblica e ad altre pubblicazioni
geografiche. Eliseo entra da Hachette come geografo nel dicembre del 1858 e
comincia a girare, perlopiù a piedi, per la Francia e nei paesi vicini, per
compilare le sue guide. La pubblicazione di alcuni articoli di geografia
fisica gli permette anche di aderire alla Società di Geografia di Parigi,
che era assai attiva a quel tempo e soprattutto possedeva la migliore
biblioteca di opere geografiche ed un grandissimo numero di carte.
Nel 1869 esce la prima opera di Eliseo Reclus: La Terre. È un
vero e proprio trattato di geografia fisica che conosce un enorme successo.
Malgrado il poco tempo che gli lasciano le sue attività geografiche
(viaggi, pubblicazioni, ecc.), Eliseo Reclus dimostra d'essere un militante
attivo nell'ambiente socialista prima e poi anarchico. S'era interessato fin
dalla prima giovinezza alle idee socialiste; aveva letto Leroux, Owen,
Fourier. Al suo ritorno dall'America, viene affascinato, come suo fratello
maggiore Elia, dagli ideali anarchici che gli paiono gli unici ad accordare
tanta importanza all'individuo. La sua educazione protestante è
indubbiamente all'origine della costante preoccupazione per i diritti
dell'individuo e ancor più il protestantesimo personale di suo padre che in
ogni circostanza non seguì che la sua coscienza e rifiutò sempre di limitare
la propria libertà, non volendo nulla e nessuno tra sé e Dio.
Il protestantesimo in seno al quale Eliseo Reclus è stato educato è in
realtà una linea di vita, una morale che si basa sull'autonomia totale
dell'individuo, effettivamente responsabile di se stesso e che non deve
render conto dei suoi atti che a Dio. Diffidenza dunque verso i riti e le
organizzazioni che non son altro che barriere destinate a controllare gli
uomini e le donne. Questi principi, è chiaro, non han potuto che favorire
l'avvicinamento di Reclus all'anarchismo. Ardente difensore di tutti gli
oppressi, avversario dichiarato dello Stato e di tutte le leggi che non
siano naturali, egli milita cogli anarchici.
Nel 1864, Reclus conosce Bakunin e aderisce, col fratello, alla società
segreta "La Fratellanza Internazionale", lo segue nelle attività
dell'Internazionale dei lavoratori, in cui incontra i sostenitori di Marx,
coi quali gli anarchici entrano ben presto in contrasto. Marxisti ed
anarchici divergono sul cammino da seguire per arrivare alla liberazione dei
lavoratori. I primi ritengono che non si debba trascurare la via legale e
attribuiscono un ruolo primario all'organizzazione, mentre gli anarchici son
convinti che sia illusorio progettare la rivoluzione per tale cammino. Marx
ed Engels del resto parlano dei fratelli Reclus in termini ironici e
spregiativi.
Le idee anarchiche di Eliseo Reclus si radicalizzeranno ancor più
all'epoca della Comune di Parigi. Naturalmente, segue con partecipazione gli
inizi del moto, coi suoi fratelli Elia e Paolo. Dinanzi all'atteggiamento
rinunciatario dei versagliesi nei confronti dei prussiani, i fratelli Reclus
entrano in un battaglione di federati. Ma per Eliseo Reclus il combattimento
è brevissimo, perché vien fatto prigioniero fin dai primi d'aprile del 1871
e imprigionato nella rada di Brest. La sua fama di scienziato gli permette
di godere di condizioni detentive relativamente favorevoli. Può persino
disporre di una parte della sua documentazione per proseguire il suo lavoro.
È in prigione che negozia con Templier, delle edizioni Hachette, il suo
contratto per la redazione di una Geografia universale.
Nel novembre del 1871, viene condannato alla deportazione in Nuova
Caledonia. Questa condanna non passa sotto silenzio e un gruppo di
scienziati stranieri (inglesi ed americani) ottiene dal governo francese,
nel febbraio del 1872, la commutazione della sua pena in dieci anni di
esilio. Reclus ammanettato, lascia la Francia per la Svizzera, dove
raggiunge suo fratello maggiore che vi si era già rifugiato.
Ben presto Reclus riprende i contatti con i suoi amici anarchici (Bakunin
è a quel tempo a Zurigo), ma si dedica soprattutto al suo lavoro di
geografo. Nell'estate del 1872 ha firmato un contratto con le edizioni
Hachette per la redazione di una Nuova Geografia universale. Deve
conservare questo lavoro e guadagnarsi da vivere. Per entrare in possesso di
informazioni aggiornate, Reclus non esita ad andare nei paesi che deve
descrivere. Quindi viaggia enormemente, s'informa presso i suoi amici
geografi o anarchici. Quando costoro riuniscono ambedue le qualità, è
l'ideale. È il caso di Kropotkin. I due si incontrano nel 1877 e resteranno
amici fedelissimi. Kropotkin ha aiutato moltissimo Reclus nella redazione
del volume della Geografia universale dedicato alla Russia.
Insieme, collaborano pure a mettere in piedi un nuovo orientamento del
movimento anarchico, l'anarchismo comunista, che condanna la proprietà
privata: "Il nostro comunismo non è né quello dei falansterii, né
quello dei teorici autoritari tedeschi. E il comunismo anarchico, il
comunismo senza governo, quello degli uomini liberi. È la sintesi dei due
fini perseguiti dall'umanità nei secoli, la libertà economica e la libertà
politica. (Kropotkin, La Conquista del Pane).
Malgrado l'interesse che ha verso il movimento anarchico, Reclus non ha
tempo da dedicargli. Tuttavia scrive qualche articolo e sostiene
finanziariamente alcune pubblicazioni anarchiche. La massima parte del suo
tempo va alla stesura della Nuova Geografia universale, opera
colossale: 19 grossi volumi. Insegna anche all'università di Neuchâtel dove
per parecchi anni tiene conferenze di geografia sul Mediterraneo. Nel 1879,
la Camera dei deputati vota un'amnistia parziale che si applica ai fratelli
Reclus, ma Eliseo rifiuta di rientrare in Francia finché tutti i comunardi
non saranno amnistiati: bell'esempio di rettitudine politica.
Sempre per la redazione della sua Geografia universale visita
l'Egitto, soggiorna varie volte nel Maghreb, (una delle sue figlie sta con
la famiglia in Algeria); in Spagna, in Portogallo, dove consulta gli archivi
della colonizzazione dell'America del Sud allo scopo di accrescere la sua
documentazione. Nel 1889, parte per gli Stati Uniti. Ritorna in Louisiana,
ma scopre soprattutto nuove regioni, i grandi Laghi, New York e lavora
moltissimo anche in biblioteca.
Nell'estate del 1890, Reclus lascia la Svizzera e rientra a Parigi pur
continuando a viaggiare moltissimo. Non rimane che quattro anni a Parigi,
dove l'istituzione universitaria non gli offre alcun posto d'insegnamento.
Naturalmente non ha titoli accademici ma la sua notorietà eccezionale gli
ipoteva aprire le porte del Collegio di Francia. Non è così: si deve
considerare che questo geografo di talento, ma libertario e abbastanza
originale, non trova collocazione nell'istituzione. Dopo l'uscita
dell'ultimo volume della Nuova Geografia universale, nel 1894,
viene chiamato dall'Università libera di Bruxelles.
In realtà, l'arrivo di un geografo libertario viene contestato e in
definitiva respinto da numerosi docenti. Così Eliseo, suo fratello Elia e
qualche altro insegnante dalle stesse idee, fondano la Nuova Università di
Bruxelles, che d'altronde coesiste pacificamente per vent'anni con
l'Università libera. I professori non vengono pagati dallo Stato e questa
università non riceve alcuna sovvenzione. Così Reclus deve darsi da fare per
guadagnarci un po' di denaro con le sue pubblicazioni e i suoi lavori di
cartografo per assicurare delle entrate al corpo insegnante che lavora con
lui. È anche assorbito moltissimo nella realizzazione di un gigantesco globo
in rilievo, perché Eliseo Reclus s'è sempre preoccupato dei problemi
connessi ad un'esatta riproduzione della terra.
Ma soprattutto dedica le sue ultime forze a un'opera che egli considera
come il coronamento delle sue fatiche. L'Uomo e la Terra, in 6
Tomi. Reclus la definisce "Un'opera di geografia sociale" in cui tratta tre
temi da lui considerati fondamentali: "La lotta tra le classi, la ricerca
dell'equilibrio e il ruolo primario dell'individuo". È un vasto affresco
storico delle lotte e dei progressi dell'umanità dalla preistoria fino agli
inizi del XX secolo. Ma è pure (i due ultimi tomi) un trattato di geografia
umana generale.
Malato da qualche tempo, muore a Thourout, in Belgio, il 4 luglio 1905.
Suo nipote Paolo Reclus, figlio di Elia, si incaricherà di far uscire gli
ultimi cinque volumi e gli succede alla testa dell'Istituto di geografia
della Nuova Università di Bruxelles, che scompare nel 1914.