PROPOSTA DI COSTITUZIONE DELLA ORGANIZZAZIONE DI MASSA DEGLI OPERATORI CULTURALI ADERENTI ALLA UNIONE SINDACALE ITALIANA

1)                 Considerata l'attuale estrema necessità per il Movimento Anarchico specifico e per il movimento rivoluzionario in generale di elaborare nuove aggiornate analisi di interpretazione della realtà, sintesi teoriche originali che si pongano come reali strumenti della lotta rivoluzionaria, in una posizione non più di semplice sessantottesco rifiuto dell'intellettuale, bensì in una posizione più articolata di riaccostamento e possibilità di recupero di una parte delle forze intellettuali disorganiche alla nostra causa;

2)                 Constatata ed esaminata l'attuale situazione di estrema dispersione, disgregazione e quindi vanificazione di una gran massa di attivi o potenziali operatori culturali-intellettuali che, non trovando per incompatibilità politica e ideologica – spazio nei partiti e organizzazioni tradizionali, e spesso neanche nelle formazioni della nuova sinistra, non hanno possibilità di sbocchi effettivi, pubblici, al loro operato, ai loro prodotti, e nemmeno di contatti efficienti con altri operatori che ne condividano le spesso numerose e profonde aspirazioni e convinzioni libertarie, col rischio evidente del riflusso di tutti questi fermenti in un nuovo nulla dl fatto;

3)                 Traendo spunto dalla possibilità attuale, che per la prima volta in Italia si presenta, di fondere l'attività teorico-culturale con l'attività politico-sindacale volta alla ricostruzione dell'organizzazione di massa anarcosindacalista, abbattendo la tanto tradizionale quanto fittizia barriera tra teoria e prassi; cioè tra lavoratori manuali e lavoratori intellettuali; si propone qui, all'interno del processo più ampio di ricostituzione delI'U.S.I., il progetto di costituzione dell'organizzazione di massa anarcosindacalista dei lavoratori che operano a qualsiasi livello e con qualsiasi mansione nel campo della cultura – espressione come nel campo della cultura – informazione. Questo nella convinzione che soltanto un progetto del genere di quello che qui di seguito si dà può: a) risolvere strutturalmente, cioè concretamente, i problemi di cui ai precedenti punti 1) e 2); e, b) operare altrettanto strutturalmente e non solo verbalmente per il reale collegamento tra l'attività'politico-sindacale e quella teorico-culturale, nel senso indicato al punto 3).

Il presente progetto, sulla base del quale si invitano tutti i compagni interessati ad intervenire criticamente, si sviluppa essenzialmente su quattro livelli, ciascuno con finalità e modalità proprie, che qui di seguito vengono elencati in quello che sembra essere l'ordine logico di sviluppo, dalla minore alla maggiore complessità, e quindi anche l'ordine cronologico di realizzabilità.

A)                Costituzione di un'organizzazione sindacale nel senso stretto – U.S.I. - Cultura, tesa a tutelare, sulla base dei principi dell'autogestione, dell'autonomia e della non delega, gl'interessi economici, giuridico-legali, di libertà d'espressione e di parola dei lavoratori aderenti, costituendo una rete di sezioni e organismi locali federati orizzontalmente su tutto il territorio, sotto la spinta della autentica solidarietà di classe nelle lotte e nel lavoro. Solo questo può garantire una reale difesa strutturale contro le censure culturali e politiche (per esempio nel cinema o dentro la Rai). Ciò permetterà tra l'altro agli operatori culturali aderenti, che si trovino nella situazione descritta al punto 2), di accostarsi, agganciarsi nella realtà sindacale, alla realtà politica, superando già di fatto la frustrante e castrante situazione attuale di dispersione.

B)                Promozione, all'interno del sindacato U.S.I. - Cultura, e al momento in cui dal senso ristretto del punto A) si allarga al discorso più ampio e globale dell'organizzazione di massa anarcosindacalista, di tutta una serie di incontri, tavole rotonde, convegni e manifestazioni culturali di vario genere, autonomamente decise e organizzate dalle basi, su temi liberamente scelti. Questo per creare una quantità di nuove esperienze culturali finalizzate a un reale rinnovamento del pensiero, dell'arte e della vita culturale.

C)                Sulla base del punto B), come suo naturale sviluppo organizzativo, tendere alla costituzione di una struttura orizzontale non burocratica che, facendo riferimento al movimento di opposizione in senso generale, e opponendosi alla gestione soffocante della vita culturale da parte dell'ARCI si ponga invece, con le sue caratteristiche di autonomia e non verticismo, come mass-media di tutti gli operatori culturali rivoluzionari e in alternativa alla gestione partitico-monopolistica attuale.

D)                Costituzione di strutture industriali e canali di distribuzione alternativi quali: case editrici, case discografiche, case distributrici, organismi per la produzione di film e via dicendo, il tutto chiaramente nel rispetto pieno dei principi dì autogestione, non delega, autonomia di base opposizione rivoluzionaria al compromesso.

Francesco De Ficchi

(*) Questa proposta venne fatte al tempo della riattivazione dell’USI (dopo il 1978). Oggi Francesco De Ficchi, uscito quasi subito dall’USI per aver constato che più che ad un sindacato si era proceduto ad una riedizione di una frazione del movimento specifico, è membro dell’Esecutivo Nazionale dell’Unicobas. La pubblichiamo quale contributo al dibattito relativo al sindacalismo libertario per gli spunti e le idee ancora del tutto attuali che contiene (spunti presi in considerazione all’interno dell’Unicobas).