AVVENIMENTI 7 maggio 1997
PSICOTERAPIA -
VITA E MORTE DI UN MAESTRO
REICH
SFUGGITO AI NAZISTI AMMAZZATO NEGLI USA
di Valerio Evangelisti
|
Tanto
scomodo da finire i suoi giorni in un carcere americano, vittima di un
sistema in cui aveva finito col credere. Fu questa la sorte di Wilhelm
Reich (1897-1957), uno dei pensatori più originali di questo secolo e,
forse per questo stesso motivo, uno dei più rimossi dalla cultura
contemporanea.
Psicanalista dissidente e poi biologo eterodosso, a lui si devono
acquisizioni tanto disparate quanto vitali come la psicosomatica, lo studio
delle connessioni tra cancro e depressione, l'analisi del carattere, la
"rivoluzione sessuale" che condizionò i giovani del '68. Marcuse gli
deve molto; Fromm praticamente tutto (anche se non lo ammise mai).
Eppure non è da molti anni che le enciclopedie si degnano di riportare il
nome di Reich, e un vero e proprio riconoscimento del valore scientifico del
suo lavoro è ancora di là da venire.
Negli
anni '20 è uno dei più brillanti allievi di Freud. Presto, però, le
sue idee politiche di estrema sinistra lo mettono in contrasto col
maestro. Apre un ambulatorio psicanalitico per i giovani lavoratori,
partecipa con ardore alle battaglie della Milizia operaia comunista contro i
nazisti. Ma il dissidio con Freud ha anche radici dottrinali. Reich non
accetta l'idea dell'esistenza di una "pulsione di morte", destinata tra
l'altro ad annacquare il posto centrale che la sessualità aveva fino a quel
momento occupato nel pensiero freudiano.
L'apertura a Vienna e a Berlino di consultori sessuali per i
ragazzi della classe lavoratrice, negli anni '30, procura a Reich l'ostilità
del Partito comunista, che aveva fino a quel momento fiancheggiato.
All'originaria teorizzazione del "libero amore" fatta propria dal movimento
comunista internazionale segue infatti, con l'ascesa di Stalin, un
atteggiamento sempre più sessuofobico. Reich dedica al tema un libro
memorabile, "La rivoluzione sessuale", in cui attacca la concezione
tradizionale della famiglia e del matrimonio, mentre un altro studio
altrettanto memorabile, "Psicologia di massa del fascismo", tratta
della sessuofobia dell'estrema destra e delle motivazioni profonde del
nazifascismo.
L'avvento di Hitler costringe Reich, che tra l'altro è di origine
ebraica, a riparare all'estero. In Danimarca e in Norvegia, braccato
dalle organizzazioni fasciste locali, riesce a riorganizzare le sue
ricerche. Queste ultime, però, stanno prendendo una svolta inaspettata.
L'energia chiamata libido aveva per Freud un valore solo astratto, tanto che
lo stesso autore aveva finito per accantonare il concetto. Reich, invece,
sospetta l'esistenza di un'energia concreta e misurabile, che fluisce
nel corpo come una corrente (sulle prime, infatti, la identifica con
l'elettricità) e che raggiunge nell'atto sessuale la massima intensità.
Inibizioni e distorsioni accumulate fin dall'infanzia creano nella
muscolatura blocchi e rigidità che impediscono all'energia di fluire
liberamente, dando origine a nevrosi e psicopatologie. Compito del terapeuta
è intervenire sulla corazza caratteriale per scioglierla, liberando la mente
attraverso la liberazione del corpo.
Fin dal 1934 Reich era stato espulso dal movimento psicanalitico. Con
la nuova disciplina da lui creata, chiamata vegetoterapia, la
rottura con Freud diviene irreversibile. Reich è così costretto a
contare tra i suoi implacabili nemici, oltre a nazisti e stalinisti, anche
gli psicanalisti, impegnati a denigrarlo con accanimento. E' anche per causa
loro che deve lasciare l'Europa e trasferirsi negli Stati Uniti (con l'amara
sorpresa di venire internato, al momento dello sbarco, quale sospetto
nazista!).
Prima ancora, comunque, la ricerca reichiana aveva avuto
un'ulteriore svolta. Gli esperimenti di Reich lo avevano convinto
dell'esistenza effettiva di un'energia vitale, simile all'elettricità ma
distinta, che aveva chiamato orgone. Al microscopio aveva creduto di
osservare la formazione di corpuscoli ameboidi detti bioni ogni volta che
quell'energia veniva applicata a determinate sostanze, dalla limatura di
ferro alla sabbia marina. L'orgone costituiva quindi un ponte tra non
vivente e vivente, e i bioni erano l'espressione concreta di quel
passaggio.
Convinto di avere scoperto la chiave della vita, Reich abbandona
gradualmente la vegetoterapia per dedicarsi alla nuova vocazione biologica.
Nella lotta tra bioni e bacilli mortiferi, in un corpo tanto contratto da
non rifornire di ossigeno e di energia le proprie cellule, individua la
causa prima del cancro. Poi pensa di scoprire la presenza di
energia orgonica prima nell'atmosfera terrestre, quindi nell'intero
universo, tanto da abbozzare una propria cosmologia che lega la formazione
delle galassie alle circonvoluzioni dei flussi di orgone.
Procede sicuro per la propria strada, persuaso che la qualità di
scienziato lo ponga al riparo da ogni rischio. Grave errore. Il laboratorio
che dirige distribuisce degli accumulatori orgonici: grandi casse
rivestite di materiali organici e inorganici,a strati, che ricaricherebbero
di energia chi ne fa uso. La Food & Drug Administration ritiene, a torto,
che si tratti dell'ennesimo trattamento miracoloso contro il cancro, e ne
vieta la diffusione. Reich ignora l'ordinanza. Come prima conseguenza, un
giudice ordina il rogo di tutti i libri che ha scritto: non solo
quelli riguardanti l'orgone, ma anche "La rivoluzione sessuale", "L'irruzione
della morale sessuale coercitiva", "L'analisi del carattere".
Altrettanti classici della psicologia e del pensiero antiautoritario.
Seguono due processi e l'incarcerazione. Reich, che non sopporta di restare
rinchiuso, muore dopo due anni, il 3 novembre 1957. Per
cercare di abbreviare la pena, aveva accettato di sottoporsi alla
sperimentazione di nuovi farmaci. Una delle versioni del suo decesso vuole
che sia rimasto vittima di quella scelta. Il suo ultimo manoscritto
scompare, forse distrutto.
L'assurda morte di Wilhelm Reich copre d'infamia il sistema
giudiziario americano, che da allora è cambiato ben poco, come dimostrano i
casi di Silvia Baraldini e di Abu Mumia Jamal.
Molto più controversa è l'intera questione dell'energia orgonica. Alcune
osservazioni di Reich, come quelle sulla dinamica elettromuscolare
nell'orgasmo, hanno trovato pieno riscontro. Anche la sua cosmologia
orgonica somiglia straordinariamente a quella sostenuta dalla moderna "fisica
del plasma". Altre asserzioni non hanno avuto conferma, a meno di non
riferirle all'elettromagnetismo naturale del corpo umano. Però quasi tutti
gli esperimenti di Reich, inclusi quelli sui bioni, trovano riscontro nelle
teorie di studiosi contemporanei di valore indiscusso, da Alfvén a Prigogine,
a conferma che non erano frutto di una mente troppo fantasiosa.
Ma non è questo che conta. Ciò che è vivo di Reich è la decisa
presa di posizione a favore di una psicoterapia elevata a strumento di
liberazione individuale e sociale, mentale e fisico, di matrice
schiettamente antiautoritaria. In epoca in cui vi è chi ha il coraggio di
riproporre l'elettroshock quale sistema curativo, l'attualità di tutto ciò
si fa bruciante