La morte sempre è ingiusta
Luce se
ne è andata da noi pian piano. Fino a oltrepassare il limitare e lì
spegnersi. Ma non si spegnera tutto l'apporto che fin dalla giovinezza, di
lei e di noi, asincronici ma coincidenti, ci diede.
A partire da quel precoce libretto che ci servì d'appoggio, riuniti in
Juventudes Libertarias, e che non casualmente si chiamò "La strada", fino al
suo libro "La libertad entre la Historia y la Utopìa", Luce Fabbri ci
apportò le sue idee sempre fresche e responsabilizzanti.
"Pensare è azione anticipata" ci ripeteva quando ci riunivamo per
ascoltarla. Certamente, a volte si manifestarono differenze, ma per
arricchire il dialogo e l'analisi della realtà.
La sua morte annunciata non smette di colpirci, forse perché non ci lascia
in epoche facili. La meta ancora sembra lontana e il cammino è ripido.
In una poesia che ci lascia aveva anticipato il suo commiato e il suo
desiderio che noi manteniamo vivo il suo desiderio di un mondo giusto e
libero, che precorse e che non potè vedere realizzato:
En el cielo y en la tierra está el futuro,
el futuro cercano,
en el que moriré.
Hacedlo luminoso, tu y los otros,
no dejeis que me muera en la tiniebla
agazapada bajo el horizonte.*
I tempi si
sovrappongono, domani al darle l'addio si compiono proprio 45 anni dalla
nascita della nostra Comunità, che sempre poté contare sul suo
riconoscimento e sulle sue critiche, e sopra tutto sull'esempio della sua
integrità e del suo calore.
Luce, amica e compagna, cercheremo di corrispondere alla tua speranza.
COMUNIDAD DEL SUR
Montevideo, 19 agosto 2000
*(Nel
cielo e nella terra sta il futuro, / l'ormai prossimo futuro / in cui io
morirò. / Rendetelo luminoso,
tu e gli altri, / non lasciate che io muoia tra le tenebre / rannicchiata
sotto l'orizzonte.)